Il patto di sindacato della Pirelli potrebbe non arrivare a termine. Infatti si potrebbe arrivare alla fine del patto di sindacato prima della scadenza, scadenza prevista per il prossimo 15 aprile del 2014.
Attualmente l’avvocato Alessandro Pedersoli sta avviando quella che è una consultazione tra quelli che sono gli azionisti aderenti al sindacato di blocco. Un consultazione che l’avvocato Alessandro Pedersoli sta portando avanti a seguito di quello che è l’eventuale scioglimento anticipato dell’accordo. Quest’ultimo, Alesssandro Pedersoli, è stato incaricato di valutare la situazione dalla stessa compagnia.
Nell’attuale situazione, i soci rilevanti possiedono il 31,5% del capitale. Questi soci rilevanti, al giorno d’oggi, sono Camfin con il 13,32% del capitale; Mediobanca con il 4,6% del capitale; Edizione-Benetton con il 4,61% del capitale; Generali con il 4,41% del capitale; Fonsai con l’1,85% del capitale; Intesa con l’1,62% del capitale; Sinpar-Lucchini con lo 0,63% del capitale e per finire Moratti che detiene lo 0,49% del capitale.
Camif è l’unica che fuori dal medesimo patto possiede un altro 12,87%. Allo stesso tempo la famiglia Malacalza ha una quota del 6,98%. Camif attualmente da capo a Marco Tronchetti Provera e al fondo Clessidra e alle banche Unicredit e Intesa (praticamente i nuovi soci di Marco Tronchetti Provera). Quest’ultimi hanno una quota che va oltre il 25%, una quota che potrebbe tranquillamente blindare il controllo del gruppo, una mossa che renderebbe lo stesso patto in questione praticamente superfluo.
I soci Camfin hanno portato avanti quelli che sono degli accordi secondo cui Marco Tronchetti Provera potrebbe uscire dal controllo, una mossa che potrebbe arrivare dietro il cedimento delle azioni di sua proprietà a quelle che sono i soci.
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