A novembre l’attività del comparto dei servizi in Italia è salita per il secondo mese di fila a 51,8 punti dai 50,8 di ottobre, ed il rendimento del Btp decennale è sceso brevemente per la prima volta sotto il 2% all’1,973%.
Intanto, lo spread con l’omologo tedesco (0,743%) si è ristretto ai minimi dall’aprile 2011 a 125,7 punti base.
Il pmi servizi italiano, che è positivo se paragonato a quello dell’Eurozona, il quale nella lettura definitiva è stato rivisto al ribasso da 51,4 a 51,1 punti, ha comunque mostrato un decremento dei nuovi ordini a 49,6 punti, il minimo di quest’anno, mentre i datori di lavoro hanno continuato a diminuire il personale. Lo scorso lunedì l’analoga indagine di Markit relativa al settore manifatturiero italiano aveva invece evidenziato una contrazione per il secondo mese di fila.
Nel complesso, tuttavia, l’indice composito di Markit che riunisce servizi e manifattura è salito lo scorso mese a 51,2 a novembre. A spingere l’acquisto del debito del Belpaese e periferici è anche l’aspettativa per l’intervento di domani del governatore della Bce, Mario Draghi, che potrebbe annunciare il Quantitative Easing. Lo spread tra Bonos e Bund, infatti, è sceso a 110 punti base per un tasso del titolo iberico dell’1,84%, mentre gli Oat francesi pagano l’1,01% e il differenziale con il Bund è pari a 27 centesimi.
Questo il parere degli strategist:
I risultati del ricco calendario macroeconomico di oggi, che include i pmi servizi finali in Europa, l’Ism e la stima Adp negli Stati Uniti, dovrebbero imprimere un’ulteriore pressione ribassista sui tassi dei titoli di Stato. Altro spunto di direzione sarà l’asta di Bobl della Germania. Il Paese riaprirà il benchmark quinquennale con scadenza a ottobre 2019, puntando a raccogliere 3 miliardi di euro. Si tratterà dell’ultimo collocamento per questo bond e con le ultime tre emissioni che sono state deludenti, facendo registrare una domanda di poco superiore all’offerta, oggi il Bobl al 2019 verrà offerto con rendimenti vicini ai minimi storici.