Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, è stato iscritto sul registro degli indagati della Procura di Spoleto. Si tratta nello specifico, di un atto dovuto a seguito dell’esposto presentato da un socio della Banca Popolare di Spoleto.
La notizia, anticipata da alcuni quotidiani di rilievo italiani, è stata confermata all’Agi da fonti investigative che sono sul caso. Un caso che, sicuramente, farà discutere ampiamente durante le prossime settimane.
Eccone i passaggi principali. Il pubblico ministero Gennaro Iannarone procede per le ipotesi di truffa, abuso d’ufficio, corruzione. Capi di imputazione da non sottovalutare. Secondo quanto apprende l’Agenzia di stampa sopra citata, al momento la Procura non ha delegato alcun atto d’indagine alla Guardia di finanza.
Oltre a Visco, sono indagati sette tra amministratori e membri degli organi di controllo della Banca Popolare di Spoleto. L’esposto è stato presentato alla fine dell’estate ed è relativo al passaggio della popolare spoletina al Banco di Desio e della Brianza. Quando l’operazione fu perfezionata, la banca di Spoleto era sotto commissariamento da parte di Bankitalia. Sulla vicenda è arrivata la puntualizzazione della stessa via Nazionale, che ha affidato alle agenzie una reazione ufficiosa di alcune fonti: “Con riferimento alla notizia comparsa oggi su ‘il Fatto Quotidiano’ secondo cui il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, sarebbe indagato in relazione alle vicende della Banca Popolare di Spoleto, la Banca d’Italia non è a conoscenza di alcuna iniziativa dell’autorità giudiziaria”.
Il governatore iscritto sul registro degli indagati della Procura di Spoleto a seguito dell’esposto presentato da un socio della popolare che era sotto commissariamento di via Nazionale. La Banca centrale: “Non a conoscenza di iniziative giudiziarie”