Tempi duri per i Comuni e tutte le amministrazioni locali che si apprestano in questo periodo a chiudere i bilanci relativi al 2013. La situazione fiscale dei Comuni italiani, infatti, non è affatto chiara. A complicare la situazione sono giunte le numerose modifiche alla normativa fiscale che si sono susseguite durante il corso dell’anno.
> Il Senato trasforma il Decreto legge sull’IMU in legge
Il nodo principale della questione è come sempre rappresentato dal complesso dei tributi e delle impose che gravano sulla casa. Il Senato come è noto ha trasformato in legge il Decreto IMU, abolendo la prima rata sulle prime case, ma nel frattempo i Comuni hanno emesso già le aliquote per il pagamento della seconda rata e per le imposte dovute da seconde e terze case.
>Il Decreto IMU aumenta il numero degli esonerati dal pagamento della tassa sulla casa
La scadenza per la presentazione delle aliquote, infatti, è il 9 Dicembre 2013. Ma alla luce dell’abolizione della prima rata dell’IMU, il gettito che i Comuni ricaveranno, pur avendo in molti casi alzato le aliquote delle imposte rispetto all’anno precedente, non sarà comunque sufficiente a coprire l’importo mancante. I conti per la definizione delle aliquote, infatti, sono stati fatti sulla base del gettito 2012.
I Comuni, quindi, attendono nuove risorse dal Governo, alcune delle quali sono già state date in compensazione della prima rata dell’IMU.
A complicare poi ulteriormente la situazione ci sono le nuove tasse che si profilano all’orizzonte in vista dell’approvazione della Legge di Stabilità, che ha introdotto la triade Trise, Tari e Tasi. La Tasi, ad esempio, la componente servizi della Trise, dovrà sostituire l’IMU nel 2014.