Il programma di evoluzione per Poste Italiane sembra non avere fine. La società ha acquistato dal Monte dei Paschi la partecipazione del 10,3% detenuta dalla banca senese in Anima Holding.
Il controvalore complessivo dell’operazione è di 6,967 euro per azione, spiega una nota: in particolare, il corrispettivo previsto è pari a 6,80 euro per ciascuna azione, per un totale di 210 milioni, a cui si aggiunge il dividendo per l’esercizio 2014 che sarà attribuito a Mps (0,167 per azione, 5,2 milioni in totale). Nell’ambito dell’accordo, al fine di proteggere Poste da eventi di straordinaria portata legati al rischio di mercato, è stato previsto un meccanismo di aggiustamento del prezzo di cessione. Qualora il prezzo medio ponderato dovesse risultare inferiore a 5,27 euro, Mps sarà obbligata a retrocedere a poste l’importo di 1,53 per ciascuna azione. La compravendita comporterà per Mps un impatto netto positivo a conto economico, come somma della plusvalenza realizzata e del dividendo incassato e al netto di eventuali effetti del meccanismo di aggiustamento prezzo, di circa 115 milioni.
“L’acquisizione”, ha commentato l’ad di Poste, Francesco Caio, “ha una forte valenza industriale e conferma l’impegno nel settore del risparmio gestito che costituisce, con i servizi postali e logistici, e gli strumenti digitali di pagamento e transazioni, uno dei pilastri strategici del piano industriale del gruppo”. Nell’accordo raggiunto è anche previsto il subentro del gruppo delle lettere alla banca senese nel patto parasociale di governance con Bpm, anche attraverso la presenza di nuovi consiglieri di amministrazione in rappresentanza della stessa Poste Utaliane. Banca popolare di Milano è azionista di Anima con il 16,8% del capitale.
Quale sarà, ora, la prossima mossa del gruppo?