Dopo 18 mesi negativi consecutivi, il flusso dei prestiti bancari dell’eurozona verso il settore privato è finalmente diventato positivo, segnando una tappa fondamentale sul sentiero della ripresa economica europea.
Il punto di svolta iniziale per le sorti del Vecchio Continente risale al luglio 2012, quando il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi pronunciò il discorso durante il quale affermò di voler sostenere l’euro “a qualunque costo”, spiega un’analisi di Paul Doyle e Fred Jeanmaire, gestori azionario europeo presso Threadneedle Investments. Da allora vi sono stati altri segnali che l’eurozona avrebbe potuto finalmente essere oggetto di una rinascita economica: i dati del PIL relativi al quarto trimestre mostrano una dinamica in accelerazione nell’area euro, mentre la ripresa degli investimenti aziendali suggerisce che le società europee stanno rivalutando le prospettive economiche. I dati relativi all’indice dei direttori degli acquisti per il mese di febbraio hanno inoltre evidenziato la ripresa del settore manifatturiero europeo. Gli ultimi dati sul prestito bancario indicano che qualcosa sta finalmente iniziando a muoversi nell’economia reale.
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Vi è anche una chiara evidenza empirica che in Europa le società stanno registrando una ripresa. PPG, il fornitore globale di vernici con sede in America, ha evocato un miglioramento in Europa favorito dalle buone condizioni meteorologiche, mentre Sika, il produttore svizzero di prodotti chimici di specialità, generalmente prudente nelle sue previsioni, ha affermato di aver registrato un inizio d’anno “formidabile” nella regione. Inoltre Adecco, la società di lavoro interinale, ha riportato un aumento dei ricavi nel quarto trimestre del 2013 pari al 9% i n Italia, al 10% in Germania, al 12% nel Benelux e al 7% nel Regno Unito. È interessante notare che la Francia ha registrato una performance piatta durante il mese, a indicazione del fatto che l’entità della ripresa non sarà equamente distribuita. Tuttavia, pur partendo da livelli modesti, l’Europa potrebbe recuperare il ritardo sulle altre aree del globo a più rapida crescita.
Un ulteriore stimolo è giunto dalle notizie politiche, con la Corte costituzionale tedesca che ha rimesso alla Corte di giustizia europea il giudizio sul programma Outright Monetary Transactions, piuttosto che rigettarlo. Questa decisione, che è stata interpretata come la capitolazione dei tedeschi in merito alla loro riluttanza nel sostenere l’UE e le misure di sostegno della BCE, rafforza il nostro ottimismo sulle prospettive dell’Europa. Anche la nomina del riformista Matteo Renzi alla carica di primo ministro in Italia è incoraggiante.