La commissione lavoro del Senato ha approvato l’emendamento del Governo al Dl lavoro che inserisce sanzioni amministrative per le aziende che violeranno il tetto del 20% di contratti a termine sul totale dei dipendenti. È prevista dal provvedimento una sanzione del 2 % della retribuzione se il numero dei lavoratori assunti avendo violato il limite percentuale non è maggiore di un solo lavoratore. La multa va al 50% della retribuzione se il numero dei lavoratori assunti in violazione del limite percentuale è superiore a uno.
La modifica fa parte delle 8 presentate dal governo al decreto Poletti, e rappresente il maggiore oggetto delle critiche dei sindacati degli ultimi giorni, poiché in questo modo si rischierebbe di aumentare la precarietà. Ma il decreto, ha garantito il ministro del Lavoro, al contrario mira a ridurla, con l’intento di avere «più persone occupate e più stabilmente».
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La commissione ha oltre a ciò approvato l’emendamento che prevede la sperimentazione del «contratto a tempo indeterminato a protezione crescente».
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Il governo ha poi riformulato l’emendamento che lascia fuori dall’obbligo di rispettare il tetto legale di 36 mesi di durata massima del rapporto a termine per le attività di ricerca scientifica. «Si dà la possibilità di avere un termine oltre i 36 mesi solo per le attività di ricerca scientifica, purchè legato alla durata del progetto di ricerca – ha spiegato durante la pausa dei lavori della commissione il sottosegretario, Luigi Bobba -. La norma non è retroattiva e offre maggiori protezioni. Questi contratti infatti altrimenti sarebbero co.co.pro.».