Il nuovo bonus mobili, sulla carta, sembra aver esteso la platea degli aventi diritto allo sconto pur introducendo il limite anagrafico, per via del fatto che è rivolto sia alle coppie sposate che alle coppie di conviventi. Da una prima ricognizione però, sembra che gli aventi diritto siano davvero pochi. Perché?
Se in una coppia, uno dei due partner ha meno di 35 anni e se la coppia ha formato un nucleo familiare da almeno tre anni, con la firma del rogito per l’acquisto della prima casa alla mano, si può chiedere lo sconto del 50% sull’acquisto dei mobili fino ad un massimo di 8.000 euro di spesa, quindi fino ad un massimo di 4.000 euro di sconto che sarà poi ripartito in 10 rate annue di eguale entità.
> Bonus mobili per giovani e conviventi
Il nuovo bonus mobili quindi è prorogato al 2016 con nuove caratteristiche. Per le spese fatte tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2016 con l’obiettivo di arredare casa, si può ottenere uno sconto fino a 4.000 euro. Il bonus però, almeno fino a questo momento, è riservato all’acquisto dei mobili e non dei mobili e degli elettrodomestici.
Il problema principale è però nella definizione di giovani coppie perché il DDL di Stabilità individua i destinatari del provvedimento nelle coppie “costituenti un nucleo familiare composto da coniugi o da conviventi more uxorio che abbiano costituito nucleo da almeno 3 anni, in cui almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni”.
Questo vuol dire che le coppie non devono essere proprietarie ma acquirenti dell’abitazione principale. Va da sé che saranno esclusi dall’agevolazione tutti i giovani under 35 che pur comprando casa e andando a convivere, non dimostrino di avere già 3 anni di agevolazione alle spalle. E chi si sposa? Anche il matrimonio diventa un nodo da sciogliere. Spiega il Sole 24 Ore:
E chi si sposa? La norma parla di coniugi, e a voler dare una lettura favorevole si potrebbe intendere che il requisito dei tre anni valga solo per le coppie di fatto. Ma, anche così, bisognerebbe prima sposarsi e poi comprar casa, a meno di un’interprestazione estensiva che applichi il bonus anche a chi si sposa entro un certo periodo dal rogito. E in ogni caso resterebbero esclusi i coniugi che vivono già in una casa di proprietà da diversi anni e decidono di rinnovare la cameretta del bambino oppure la cucina: in questo caso i proprietari non si possono definire “acquirenti”. Inoltre, nel richiamare solo le “giovani coppie”, la legge ma rischia di tagliare fuori anche tutti i cosiddetti «nuclei monogenitoriali con figli minori», cioè i single con figli piccoli così come i divorziati o i separati. In questi casi, l’unica speranza è aggrapparsi all’altro bonus mobili, quello che esiste già quest’anno e che la legge di stabilità prorogherà fino al 31 dicembre 2016: ma qui, per poter agevolare l’acquisto degli arredi, bisogna aver svolto lavori che siano almeno di manutenzione straordinaria e beneficiare della detrazione del 50% sui lavori.