“Il problema della crescita in Italia non si è manifestato con la crisi ma dura da molto tempo”. E’ quanto ha tenuto a precisare lo stesso ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, parlando in un convegno alla Luiss organizzato per la celebrazione del centenario della nascita di Guido Carli.
Secondo la tesi del ministro Padoan, “un ministro delle Finanze e dell’Economia non può non essere responsabile della crescita”.
“Io non sarò solo il ministro del no ma anche il ministro del no”, ha affermato, rivolgendosi non a caso al suo predecessore Fabrizio Saccomanni.
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“Questo lavoro è molto più difficile di quanto io temessi”, è stato costretto ad ammettere, tenendo a precisare che “il governo sta lavorando a misure concrete”. Detto ciò “tendo a dire il meno possibile a meno che non abbia qualcosa da dire veramente, credo che, in questa fase, sia meglio che il dibattito resti sospeso e per i numeri speriamo che sia buoni”.
“Non possiamo permetterci di buttare al vento gli sforzi enormi di consolidamento fiscale che sono stati fatti”, ha precisato il ministro, ma “io penso sia il momento di dire che bisogna cambiare la direzione dell’agenda della politica economica in Europa e non solo perché suona bene”.
“In determinate condizioni macroeconomiche e di finanza pubblica, se si vuole fare un discorso serio sulla crescita in Europa, sono del tutto d’accordo che servono misure strutturali, scegliendo quali misure strutturali mettere nell’agenda e quali no. Io continuo a pensare che ci sia un potenziale di crescita non sfruttato”.