Il tema è molto attuale: Il Processo Tributario Telematico (PTT) è facoltativo o obbligatorio?
Avviato sulle orme del “fratello maggiore”, ovvero il processo telematico civile, il neonato PTT è entrato in vigore ormai in tutte le regioni d’Italia.
Il decreto attuativo del Processo Tributario Telematico risale al 2011 ma da quella data sono state tante le norme che si sono susseguite ed ognuna ha aggiunto un tassello alla procedura. Sul proprio sito, Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha pubblicato un interessante documento. Si tratta di Guida al Processo Tributario Telematico, che ripercorre tutta la normativa di riferimento.
Cerchiamo, quindi, di rispondere alla domanda inziale. Il PTT è obbligatorio?
La risposta è: per adesso è un’opzione facoltativa che possono esercitare contribuente e professionista. Ovvio che una volta scelta la via questa va seguita fino in fondo. Ovvero non è possibile tornare indietro alla forma cartacea se si è optato per il telematico.
Per il 2017 era chiaro il motivo: non tutte le regioni d’Italia avevano le Commissioni Tributarie pronte. Ad esempio solo il 15 luglio 2017 è ufficialmente entrato in vigore il PTT nelle regioni Marche e Valle D’Aosta e le Province autonome di Trento e Bolzano.
Quindi il Processo Tributario Telematico sarà obbligatorio dal 2018? Ancora non vi è una informazione ufficiale chiara in merito, ma presumibilmente no. Perchè per renderlo procedimento obbligatorio per tutti sarà necessaria una norma ad hoc e che ancora non è all’orizzonte.
I professionisti che vorranno seguire la strada del PTT dovranno, sicuramente, organizzarsi con una nuova modalità di lavoro. A questo scopo potrà essere utile dotarsi di un software per la gestione del contenzioso fiscale, ovvero di un gestionale che permetta di organizzare e conservare la documentazione necessaria al Processo Tributario Telematico.
In questo modo la nuova procedura telematica potrà essere affrontata in maniera semplice e sicura. Senza considerare i notevoli vantaggi in termini di risparmio di tempo ed efficientamento del lavoro che un software gestionale può garantire e questo a prescindere dall’entrata in vigore del PTT.
Compreso dunque che non è obbligatorio bensì facoltativo resta da capire come funziona il PTT.
Come funziona Processo Tributario Telematico?
E’ abbastanza semplice, ecco in breve gli step da seguire:
- Prima di tutto occorre accedere al portale SIGIT ed effettuare la registrazione con i propri dati;
- Una volta ottenuti gli accessi è possibile iniziare il caricamento dei dati relativi al procedimento che si vuole depositare;
- Preparare ed allegare la documentazione necessaria al deposito che deve soddisfare i seguenti requisiti:
- i documenti devono avere il formato PDF/A-1a oppure PDF/A-1b;
- devono essere privi di elementi attivi, tra cui macro e campi variabili;
- non devono avere restrizioni per le operazioni di selezione e copia. Pertanto non è ammessa la copia per immagine;
- vanno sottoscritti con firma elettronica qualificata o firma digitale, con nome “nome file libero.pdf.p7m”;
- devono avere la dimensione massima, per ogni singolo documento informatico, di 5 MB;
- vanno correttamente classificati secondo la tipologia resa disponibile dal sistema, avendo cura di tenere distinti l’atto principale dagli allegati.
A questo punto il fascicolo è pronto ed alla fine dell’iter si ottiene la ricevuta di deposito.
In conclusione, le complessità in materia di contenzioso fiscale, il PTT e il progressivo passaggio al digitale rendono indispensabile un cambio di rotta epocale per tutti i Professionisti. Tale passaggio sarà più arduo per coloro che ancora oggi manifestano resistenze verso le nuove tecnologie applicate al lavoro di tutti i giorni. La strada è quella di adottare progressivamente soluzioni all’avanguardia e di farlo in maniera compatibile con la propria organizzazione interna, tenendo sempre in alto l’asticella dell’innovazione nei processi interni per trovarsi in una comfort zone quando il PTT sarà a regime.