Anche le aziende più quotate, negli ultimi tempi, soffrono i movimenti del mercato e la crisi che continua ad imperversare. Aziende che fino ad oggi erano ‘invidiate’ per il loro fatturato e per la loro posizione finanziaria, oggi, rischiano di dover rinunciare ad alcune ‘costole’ per sopravvivere.
Una di queste è senza ombra di dubbio la celebre Procter & Gamble (US7427181091), la quale nella giornata di oggi ha reso noto che nel primo trimestre fiscale terminato lo scorso 30 settembre il suo utile netto è diminuito del 34% a $1,99 miliardi, pari a $0,69 per azione. Fatta eccezione per le voci straordinarie l’utile è aumentato a $1,07 per azione. Il dato è conforme alle previsioni degli analisti.
Queste le parole di Alan George Lafley, CEO di Procter & Gamble:
I risultati del primo trimestre sono stati in linea con le nostre attese, nonostante le condizioni operative siano state molto difficili. Ciò ci mantiene sulla strada verso il raggiungimento dei nostri obiettivi per l’esercizio.
I guadagni di Procter & Gamble sono calati lo scorso trimestre dello 0,2% a $20,79 miliardi. Su base organica i ricavi sono cresciuti del 2%. Gli analisti avevano previsto $20,83 miliardi.
Procter & Gamble ha dunque dato la conferma di aspettarsi per il corrente esercizio un incremento dell’utile adjusted per azione di circa il 5% e dei guadagni su base organica tra il 2% e il 5%.
Procter & Gamble ha dichiarato dunque che si separerà dalle batterie Duracell, probabilmente attraverso uno spin-off in una nuova compagnia. Lo scorso agosto il maggiore produttore al mondo di beni di consumo aveva indicato di volersi concentrare in futuro sui suoi 70-80 marchi più redditizi e che quindi uscirà da 90-100 piccoli marchi.