I dati Istat hanno registrato un calo della produzione industriale italiana che nel 2013 è scesa del 3% rispetto al 2012, quando aveva registrato un calo del 6,4% su base annua.
> Le cause del calo della produzione industriale
I dati Istat evidenziano che a dicembre l’indice destagionalizzato della produzione industriale è calato dello 0,9% sul mese precedente. Nella media del trimestre ottobre-dicembre l’indice ha registrato un + 0,7% rispetto al trimestre precedente. Nel dettaglio, a dicembre l’indice destagionalizzato ha rivelato una variazione positiva nel comparto dei beni intermedi (+0,1%), sono scesi i comparti dei beni strumentali (-2,5%), dei beni di consumo (-0,4%) e dell’energia (-0,2%). Gli indici corretti per gli effetti di calendario hanno registrato un solo aumento tendenziale nel comparto dei beni intermedi (+5,6%). In diminuzione i beni strumentali (-5,6%), l’energia (-3,2%) e i beni di consumo (-1,0%).
> Il Pil ferma la caduta e la produzione industriale cresce
Federconsumatori e Adusbef, considerando i dati Istat, hanno parlato di una “nuova, allarmante frenata” della produzione industriale come una tendenza inevitabile, che va di pari passo con la preoccupante contrazione dei consumi avutasi negli ultimi anni.
Anche gli esperti di Barclays indicano rischi di ribasso sulla loro aspettativa che dava il pil italiano in aumento dello 0,2% trimestre su trimestre nel quarto trimestre dello scorso anno (consenso: +0,1%). Le cifre iniziali sull’ incremento del pil italiano saranno pubblicate venerdì 14 febbraio, insieme alla stima del pil dell’area euro. “La produzione industriale italiana è scesa dello 0,9% mese su mese a dicembre, al disotto delle nostre aspettative, -0,1% mese su mese, e del consenso, 0%”, si legge nella nota di Barclays che prevede una contenuta ripresa economica.