Matteo Renzi ha ricevuto l’incarico di guidare il Governo sino al 2018. Partirà da dove si è fermato in qualità di segretario del Partito Democratico. Secondo il cronoprogramma espresso a grandi linee negli ultimi giorni, il primo obiettivo è quello contemplato prima della staffetta con Letta all’interno del Pd stesso: le riforme. Saranno varati i disegni di legge sul nuovo titolo V e sul Senato dei sindaci che saranno inviati entro fine mese in Parlamento. Dove ad aspettarli ci saranno due disegni di legge già ‘in progress’. Il primo è l’Italicum, che è stato già messo a punto dal nuovo Presidente del Consiglio.
Il secondo è il ddl svuota province, prodotto da Graziano Delrio (ministro uscente agli Affari regionali). I prossimi saranno giorni importantissimi per queste riforme. In primo luogo c’è da mettere a punto la nuova norma elettorale. In teoria, essa è programmata già nell’immediato alla Camera. Ma soltanto dopo che saranno scelti i nuovi Ministri e solo quando la nuova squadra partirà potrà ‘marciare’ verso la sua entrata in vigore. L’auspicio è che tutto ciò accada entro il week-end, cosìcché la prossima settimana potrebbe già esserci l’ok di Montecitorio sulle poche e qualificate modifiche messe a punto da Renzi e Berlusconi negli ultimi giorni di gennaio.
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Una di queste concerne nello specifico l’innalzamento al 37% della soglia con la quale si potrà evitare il ballottaggio e ottenere il premio di maggioranza del 15%. In alternativa potrebbe essere abbassata al 4,5% la soglia di sbarramento al fine della partecipazione della ripartizione dei seggi.