E l’ultimo giorno di competizione tra Urbano Cairo e Andrea Bonomi – fiancheggiato da Mediobanca, Pirelli, UnipolSai e Della Valle – per avere accesso alle chiavi di Rcs. Oggi si chiudono i termini per aderire rispettivamente all’Opas lanciata dall’editore alessandrino e all’Opa con la quale hanno ribattuto il finanziere milanese di concerto con i soci storici di via Solferino.
Questa sera verranno comunicate le adesioni registrate dalle due “fazioni”: per Urbano Cairo l’obiettivo minimo è il 35% del capitale (ieri sera era al 22,03%), per la parte opposta il 30% già raggiunto.
Tra le due parti è scontro anche sulle aspettative per il comportimento dei grandi azionisti Rcs che mancano all’appello. Come ricostruisce Radiocor, nel campo della cordata Imh ci si aspetta di raccogliere altre adesioni da parte degli hedge funds che hanno speculato acquistando a 0,8-0,9 euro per rivendere a 1, mentre fonti vicine ai proxy di Cairo guardano con fiducia al superamento della soglia minima del 35% dando per certa l’adesione di numerosi investitori istituzionali. “Ci risulta – affermano fonti vicine ai proxy dell’Opas Cairo – che il pubblico retail sia orientato al 70% verso la nostra offerta e si attendono le consegne di grandi fondi, fra cui Schroders (accreditato ufficialmente al 5% circa, ndr), Vanguard, Quadrant, Gestielle ed Ersel. Abbiamo ragione di credere di vedere il traguardo a oltre il 40% del capitale”. Anche la famiglia Rotelli, che detiene il 3,48% di Rcs, deve muovere e secondo indiscrezioni avrebbe intenzione di scindere il pacchetto a metà tra le due offerte. Di difficile interpretazione invece il movimento dei fondi Mediolanum che fanno capo alla famiglia Doris (circa il 4%). Ad oggi, inoltre, non si sa se il patron di La7 ha conferito o meno il suo 4,7% di Rcs alla sua offerta, mentre il suo 22% conteggia già la quota di Banca Intesa (4,2%).
Resterà poi da vedere, qualora tutti e due arrivino al target prefissato, come si decreterà l’offerta “vincitrice” in termini assoluti e quale debba essere il destino del pacchetto di azioni rastrellate dalla parte “perdente”. Se cioè queste possano rimanere in portafoglio allo sconfitto (come sostengono i legali di Bonomi), che potrebbe usare il suo peso per bloccare la nuova maggioranza; o piuttosto debbano tornare ai proprietari originari, o migrare verso la parte vincente (come sostengono i legali di Cairo), per determinare un controllo stabile.
In attesa di sciogliere questi dubbi, con la definizione della contesa da parte della Consob, il titolo Rcs tratta debole in Borsa, così come fa il titolo Cairo Communication. L’azione di via Solferino è sotto i livelli offerti dai due contententi: l’Opa di Bonomi prevede il pagamento di 1 euro in contanti, quella di Cairo il versamento di 25 cent più 0,18 azioni Cairo Communication per ogni titolo Rcs consegnato (attualmente valorizzato quindi 1,01 da Cairo).