Pubblica amministrazione: i dipendenti pubblici sono sempre di meno meno e costano di meno in confronto all’inizio del periodo di recessione.
Sono questi gli assunti principali che si evincono dalle tabelle e dal rapporto pubblicato dalla Ragioneria dello Stato, la quale ha aggiornato al 2013 il “Conto Annuale”, che contempla i dati sulla consistenza e i costi del personale della Pubblica Amministrazione e costituisce fonte ufficiale di informazioni per le decisioni in materia di pubblico impiego da assumere nelle sedi istituzionali:
Nel 2007, la Pa contava 3milioni e 429mila dipendenti. Nel 2013, si era scesi a quota 3milioni e 232mila. Nel periodo della grande crisi economica, annotano i tecnici, la variazione complessiva in riduzione è del 5,7% e sarebbe più marcata (- 6,4%) se calcolata a parità di enti, ossia escludendo dal confronto quelli entrati per la prima volta nella rilevazione dal 2011 (Regione Siciliana, Ente foreste Sardegna ed altri di minori dimensioni). Anche le anticipazioni rilasciate per il 2014 fanno vedere un trend in prosecuzione: al settembre scorso i tecnici potevano tracciare un calo del personale dell’1,16% sul 2013, ma tenendo conto delle variazioni nella normativa di blocco del turn over che si sono avute”durante l’anno a fine 2014 è probabile che si arrivi a una percentuale di riduzione molto superiore a quella registrata nel 2013 (-0,2%), probabilmente sui livelli del 2012 (-1,4%).
Per quanto concerne i dati consolidati, tra le singole voci, anche se è necessario considerare le recenti innovazioni promesse dal governo Renzi, il settore che ha maggiormente contribuito alla riduzione del personale è la Scuola, ma la variazione negativa ha interessato tutte le altre aree. Fra queste quelle che hanno presentato riduzioni assolute più consistenti, anche in considerazione delle loro dimensioni, sono i Ministeri, le Autonomie locali e gli Enti pubblici non economici.