Ci ha pensato il ministro delle Riforme istituzionali, Gaetano Quagliariello, durante la conferenza stampa del pomeriggio ha spiegare il percorso che porterà all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
Si tratta di un finanziamento pubblico che dovrà essere abrogato, dal momento che sotto il termine dei rimborsi elettorali generava un vero e proprio finanziamento pubblico e quindi si basava su un’insopportabile ipocrisia.
Il secondo principio che ha stimolato il disegno di legge del governo, come dichiara Quagliarello, é che la democrazia ha un costo.
Le agevolazioni che sono previste dal Ddl, e soprattutto il meccanismo del due per mille, come ha spiegato il ministro, inizierà ad essere attivo dal 2016, quando i partiti potranno percepire quello che deriva da questo nuovo meccanismo.
Per tale motivo abbiamo previsto che dall’anno prossimo il finanziamento sarà ridotto del 40 per cento, il successivo del 50, l’anno dopo del 60. Non solo. I partiti, spiega ai giornalisti i ministri, devono avere uno statuto che garantisce alcuni criteri di democraticità». Tra le condizioni fissate dal ddl per l’accesso al nuovo sistema di finanzimento quella che «i bilanci dei partiti siano certificati.