In un post pubblicato prima di questo abbiamo visto che la cessione del quinto è una particolare tipologia di finanziamento richiedibile da alcune specifiche tipologie di lavoratori e pensionati, che possono offrire il proprio reddito fisso mensile a garanzia del prestito stesso.
> Quali persone possono richiedere una cessione del quinto?
Una cessione del quinto non richiede infatti in genere la presentazione da parte del richiedente di particolari garanzie aggiuntive a quelle fornite dallo stipendio o dalla pensione. Questo finanziamento, tuttavia, può trovare una forma di garanzia nel trattamento di fine rapporto – TFR – maturato dal lavoratore o nei contributi pensionistici versati in sagrato, dal momento che tali somme possono essere utilizzate come tutela dalla banca o dall’istituto finanziatore nei confronti dei possibili rischi di insolvenza che potrebbero presentarsi, come quello di una improvvisa perdita del lavoro o di infortunio o servizio.
> Il rapporto tra il TFR e la cessione del quinto
Quando si sottoscrive una cessione del quinto è però in genere prevista anche la stipula di una polizza assicurativa rischio vita o rischio perdita del lavoro, che funga per l’appunto da tutela in caso di mancato pagamento del finanziamento e nel caso in cui l’ importo ancora dovuto ecceda il TFR accumulato dal lavoratore.
In seguito alla stipula della cessione del quinto e della polizza assicurativa, però, la normativa vigente prevede che il richiedente non possa richiedere anticipi sul trattamento di fine rapporto nel corso dell’ intera durata del finanziamento, proprio per salvaguardare le garanzie fornite. Le spese assicurative di una cessione del quinto sono in genere trattenute alla fonte dall’intermediario finanziatore che eroga al debitore un importo al netto di tali costi.