Quali sono gli aspetti pratici di una discesa del costo del denaro

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La crescita economica, in base ad alcuni specialisti, potrebbe essere vicina. Nel frattempo però restano molte incertezza sull’effettiva uscita dal tunnel  della crisi, visti anche gli ultimi dati economici diffusi dalla Banca Centrale Europea, come ad esempio quello attinente all’inflazione che nella zona Euro è ancora troppo bassa se non proprio in discesa. Quindi, l’Istituto di Francoforte pensa che molte delle probabilità che sono possibili a livello decisionale del Board potranno essere utilizzate per ostacolare ulteriormente l’acuirsi di una crisi che già profondamente ha interessato i cittadini europei.

Una di queste eventualità è una nuova riduzione del costo del denaro nelle prossime riunioni dell’Istituto di Francoforte. Infatti già in precedenza, la Banca Centrale Europea, ha diminuito ancora una volta i tassi di interesse applicati nelle transazioni interbancarie degli istituti all’interno del comparto Europeo.

Operare sul costo del denaro è una delle armi che gli istituti finanziari Centrali adoperano per tentare di aiutare la ripresa economica. E questo  ne è a conoscenza Mario Draghi, numero uno della Banca Centrale Europea, che ha deciso di usare un’altra volta questa soluzione per provare a  vitaminizzare la malridotta crescita economica dell’Eurozona.  Ora che il costo del denaro fatta dal Numero uno della Bce, è disceso con un tasso d’interesse principale dello 0,15% .  In leggero calo anche se resta in altalena lo spread tra i bund tedeschi e i btp. In ogni caso nell’Eurozona si respira un’aria di ottimismo.

>Mutui, la scelta migliore ricade ora sul tasso fisso

Intanto con un occhio rivolto agli aspetti pratici  di questa mossa, le attese sono duplici: chi pensa che questa mossa influirà su mutui e finanziamenti da accordare a famiglie e imprese, chi, dall’altra parte, sostiene che tali effetti se ci saranno non si riveleranno  nel breve periodo, perché, per esempio, ad gravare sui mutui, spingendo alti i loro prezzi, ci sono gli spread bancari, ancora troppo elevati.

 

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