Si è conclusa da pochissimi giorni la prima emissione 2014 dei Btp Italia, i nuovi titoli di stato indicizzati all’inflazione del nostro paese, che secondo le ormai tradizionali aspettative hanno fatto raccogliere al Tesoro più di 20 miliardi di euro. Anche questa volta, infatti, l’accoglienza del titolo da parte degli investitoti privati e di quelli istituzionali è stata più che calorosa, confermando quanto si era già verificato nel precedente periodo.
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Ma a voler essere proprio pignoli, quali sono i rischi a cui sono o potrebbero essere soggetti questi titoli di stato così apprezzati in Italia e all’estero? Non bisogna pensare, infatti, che questo investimento, anche se tassato a livello agevolato o molto preferito sia totalmente privo di rischi.
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Quali sono i possibili rischi per i Btp Italia?
Il primo rischio a cui potrebbero andare incontro questi titoli di stato è quello della deflazione, ovvero di un deprezzamento del costo della vita, dal momento che i titoli sono indicizzati all’inflazione italiana. Il rendimento complessivo del titolo è dato infatti dalla somma tra la parte fissa e la parte indicizzata. In questo caso verrebbe comunque garantita la parte fissa.
Il secondo rischio per i Btp Italia deriva dal fatto che i titoli sono comunque quotati e quindi esposti alla volatilità della borsa e ai tassi di interesse. In questo caso, tuttavia, il fatto di essere legati all’inflazione italiana costituisce almeno un piccolo paracadute.
Il terzo tipo di rischio a cui sono soggetti i Btp Italia come tutti gli altri titoli di stato è costituito dal rischio paese, ovvero da una possibile svalutazione generale nel corso dei mesi, che potrebbe causare perdite se i titoli fossero venduti prima della scadenza.