La Banca centrale europea dovrebbe garantire che qualsiasi programma di quantitative easing intenda intraprendere sia in grado il più possibile di ripartire il rischio fra i propri membri.
Quest è il monito provenente dalla direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde. Un auspicio che è stato chiesto durante la giornata oggi nel corso di una conferenza stampa.
Il mercato si attende che la Bce annunci al meeting del 22 gennaio che inizierà a stampare moneta per acquistare i titoli di Stato dei Paesi della zona euro per evitare che il blocco scivoli in deflazione. Gli economisti di Nomura considerano che la Bce annuncerà giovedì un programma di acquisti su larga scala: almeno 40 miliardi di euro di acquisti di asset del settore pubblico e privato al mese e 25 miliardi di euro, sempre al mese, di titoli di Stato. Secondo gli esperti di Societe Generale il pacchetto di stimoli includerà 400 miliardi di euro di asset privati, compresi i covered bond e Abs in corso, e 500-600 miliardi di euro di titoli di Stato.
Il leader del Fondo Monetario internazionale ha poi ammonito la Grecia che ci saranno delle conseguenze nel caso proceda a una ristrutturazione del proprio debito dopo le elezioni. Il partito di sinistra Syriza, dato per favorito al voto del prossimo 25 gennaio (nell’ultimo sondaggio è al 34,7% e quindi sfiora il 35%, avvicinandosi all’obiettivo di conquistare la maggioranza assoluta dei seggi, così da poter negoziare con Ue, Fmi, Bce senza avere le mani legate da un alleato di governo), ha detto che cancellerà l’austerity imposta per il bailout e chiederà una conferenza internazionale per rinegoziare il piano di salvataggio internazionale, sul modello di quello che nel 1953 a Londra ha visto i Paesi occidentali tagliare i debiti della Germania dell’ovest del 50%.