Il ticket licenziamenti delle aziende è salito fino a 490,16 euro. È quello che le aziende devono pagare all’INPS al fine di finanziare l ‘ASPI. Come si calcola l’importo e quando deve essere corrisposto? I dettagli in questo articolo dedicato ai licenziamenti dal punto di vista delle aziende.
In base alle rivalutazioni del 2015 le imprese devono pagare un nuovo ticket licenziamenti all’INPS che quest’anno passa da 483,12 euro a 490,16 euro. L’importo deve essere pagato per ogni anno di lavoro effettuato fino ad un massimo di 3 anni. Quindi l’importo che le imprese devono pagare al massimo è di 1479 euro per i rapporti di lavoro che vanno oltre 36 mesi.
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Questo versamento è conosciuto come ticket licenziamenti ed è un contributo che le aziende devono pagare all’INPS per ogni interruzione di rapporto di lavoro a tempo indeterminato introdotto con la Riforma Fornero. Un importo che poi va a finanziare l’ASPI e deve essere pagato entro il 16 del mese successivo a quello delle denuncia di licenziamento. La prossima scadenza è il 16 marzo per tutti i rapporti di lavoro che sono stati interrotti entro il mese di gennaio 2015.
Il ticket licenziamenti deve essere pagato dall’azienda anche per i lavoratori assunti con contratto intermittente, o part-time. Se il contratto a tempo indeterminato è il frutto di una trasformazione di un altro tipo di contratto precedente, allora bisogna calcolare tutto dal primo giorno di assunzione a termine. Non sono inclusi nel contribut, invece, i casi di:
- dimissioni volontarie,
- risoluzioni consensuali,
- decesso del lavoratore,
- cessazioni di rapporti legati a provvedimenti di tutela dei lavoratori anziani,
- licenziamenti legati a cambi di appalto,
- interruzioni di rapporti dovuti a chiusura dei cantieri.