La Legge di Stabilità ha ribadito la possibilità di accedere alla moratoria sui mutui per le PMI. Questa forma di aiuto economico alle aziende che hanno difficoltà con il piano d’ammortamento però ha un costo e spesso aderire alla sospensione delle rate dei prestiti, mutui e leasing può non essere così vantaggioso.
Gli imprenditori, come molte famiglie, non sempre riescono a pagare tutte le rate del mutuo sottoscritto in tempi non sospetti per cui hanno accettato di buon grado l’iniziativa del Governo di dare loro una mano. Di concerto con gli istituti di credito si è deciso di finanziare la moratoria sui mutui che consente ai mutuatari, durante tutta la durata del prestito, del mutuo o del leasing, d’interrompere per un periodo massimo stabilito da contratto, il pagamento delle rate.
L’opzione in question però va valutata perchè ha un costo che in alcuni casi può essere anche molto elevato. La boccata d’ossigeno, perché così è considerata, per le PMI è particolare perché la sospensione dei pagamenti riguarda la quota capitale e non la quota interessi quindi durante il triennio della sospensione devono continuare a pagare gli interessi calcolati sull’intero debito rediduo e non soltanto sulle rate sospese.
> Impresa – Richiesta moratoria debiti bancari PMI
Secondo i conteggi fatti dagli esperti, sospendere il piano d’ammortamento fa lievitare del 10% il costo del mutuo che cresce rispetto a quello inizialmente concordato. Il maggior prezzo del mutuo è dovuto agli oneri di sospensione delle rate che si dovranno poi pagare quando il cliente ricomincia a pagare le rate del mutuo.
Si capisce allora che i costi della moratoria sono più elevati per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso fisso rispetto a chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile. La sospensione triennale dovrà ancora essere studiata e si spera in un tavolo di confronto entro marzo. Per questo la “vecchia” moratoria è stata prolungata fino a marzo 2015.