E’ stato pubblicato in queste ore l’annuale rapporto di Almalaurea, consorzio che riunisce più di 60 atenei italiani, sulle condizioni dei neolaureati italiani.
L’immagine che emerge non è certo rosea: gli stipendi dei laureati italiani sono sotto la media europea e internazionale, inoltre, il numero dei ragazzi che decide di intraprendere un percorso di studi accademico continua a scendere.
Secondo i dati di AlmaLaurea, infatti, solo il 30% dei ragazzi che stanno per finire le scuole superiori decide di iscriversi all’Università, e non tutti coloro che si iscrivono poi portano a termine il percorso di studi intrapreso: solo il 21% dei giovani italiani con età compresa tra i 25 e i 34 anni ha un titolo di studio di terzo livello.
Questo è sicuramente uno dei motivi per cui in Italia è piuttosto esteso anche un altro fenomeno, ovvero la bassa percentuale di manager laureati: secondo l’Eurostat, infatti, ben il 27% dei manager italiani ha un titolo di scuola media superiore.
► Meno lavoratori laureati in Italia che nel resto d’Europa
Tornando ai giovani laureati, Almalaurea mette in evidenza il crescente tasso di disoccupazione: nel 2013 la percentuale di neolaureati senza lavoro sono il 26,5% di chi ha conseguito un titolo triennale, il 22,9% di quelli con laurea specialistica e il 24,4% di chi ha una laurea magistrale a ciclo unico.
Chi riesce a trovare un impiego se la passa sicuramente meglio, ma non c’è molto da festeggiare: all’inizio della carriera un laureati riesce a percepire al massimo uno stipendio da mille euro netti al mese, che diventano 1.400 dopo cinque anni di esperienza.