Dopo un anno caratterizzato da rendimenti altalenanti, gli esperti di mercato si soffermano sulle quotazioni dell’oro per quanto concerne il 2015.
Gli ultimi giorni di fine 2014, sui mercati internazionali delle materie prime, hanno visto l’oro muoversi verso un rialzo. Tuttavia rimaneva ancora sotto la barriera critica dei 1.200 dollari l’oncia. Una soglia appena sopra la quale le quotazioni del metallo prezioso erano partite nel gennaio del 2014, fino ad arrivare, a metà marzo, a toccare il massimo annuo a 1.377 dollari, mentre il minimo è stato raggiunto all’inizio di novembre a quota 1.144,34 dollari l’oncia.
Posto che dunque il 2014 è stato un anno in cui l’oro, al 31 dicembre, si è ritrovato a livelli appena più bassi di quelli di inizio gennaio, quali sono le prospettive per il 2015? Le previsioni degli esperti di Ubs (così come dallo studio “Chief Investment Office Wm” sul 2015) non appaiono particolarmente incoraggianti: “Il rialzo dei tassi d’interesse negli Stati Uniti accrescerà il costo di opportunità dell’investimento in oro. Ci aspettiamo deflussi dagli Etf – proseguono gli esperti della casa d’affari elvetica – nell’ordine di 300 – 400 tonnellate, che farebbero abbassare la quotazione dell’oro a 1.050 dollari l’oncia, in prossimità dei costi marginali di produzione. A questo punto la domanda asiatica dovrebbe aumentare e si assisterebbe verosimilmente alla prima contrazione dell’estrazione aurifera dal 2008”. In ogni caso, secondo gli analisti di Ubs, “oro e argento non offrono ancora buone opportunità di acquisto, ma, se i prezzi scendessero ai costi marginali di produzione, il metallo giallo potrebbe diventare un attivo sottostante interessante”.
Appare cauto sull’andamento del metallo prezioso nel 2015 anche Michael Widmer, analista senior di Bank of America (Bofa) Merrill Lynch, secondo cui “il contesto macroeconomico non ha dato grandi incentivi agli investitori per aumentare le attività in oro. Secondo noi, le differenze di politica monetaria tra la Fed, da una parte, e la Bce e la Bank of Japan, dall’altra, restano uno dei maggiori fattori che potrebbero deprimere le quotazioni. Ecco perché noi ci aspettiamo un ulteriore ridimensionamento dei prezzi dell’oro e manteniamo il nostro obiettivo di 1.100 dollari l’oncia”.