Confcommercio è tornata ad analizzare il mercato immobiliare per far notare che le tasse sugli immobili continuano a crescere e rispetto al 2010 che in molte statistiche è considerato un punto di riferimento, sono raddoppiate. Ecco cosa dobbiamo aspettarci.
Le tasse locali sono arrivate ad incidere sul portafoglio delle famiglie fino a 4.200 euro all’anno. In appena 8 semestri sono cresciute del 115% e se si volessero calcolare gli aumenti a stretto giro, dovremmo dire che tra il 2013 e il 2014 le tasse sulle casa sono cresciute del 14,7%.
> Come si fa a pagare meno tasse sulla casa
Le tasse sulla casa nel 2011 erano pari a 14,8 miliardi di euro e sono arrivate a 29,8 miliardi nel 2012, poi sono leggermente diminuite nel 2013 arrivando a 27,8 miliardi di euro per poi crescere nel 2014 fino a 31,88 miliardi di euro. Quest’ultimo dato è dovuto all’incidenza di ICI, IMU, TASI e TARI ed è difficile che ci saranno dei cambiamenti degni di nota nell’anno in corso.
Questa situazione determina in primo luogo una riduzione di reddito dei cittadini. Il peso dei contributi locali sul PIL è cresciuto moltissimo e se nel 1995 era soltanto il 2,9 per cento del prodotto interno lordo, ora è il 6,5% del PIL. La situazione non è destinata a migliorare visto che sono in programma altre clausole di salvaguardia tra cui:
- l’aumento dell’IVA fino al 25,5% e fino al 13% di quella agevolata,
- l’aumento dell’accise sui carburanti,
- le nuove misure fiscali contenute nella Legge di Stabilità 2015 che portano maggiori imposte per 73 miliardi di euro fino al 2018.
Il presidente di Confcommercio si è augurato che il governo intervenga per ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese.