La trasmissione di Rai3 “Che tempo che fa”, condotta da Fabio Fazio, ha pagato 24 mila euro netti (più viaggio in prima classe) a Yanis Varoufakis per la sua partecipazione alla puntata del 27 settembre 2015.
La fonte? Lo stesso ex ministro delle Finanze greco che in un lungo post ha replicato alle accuse di alcuni media inglesi e britannici sui suoi compensi per incontri e convegni (“prende 55mila euro a volta, pagati attraverso un’agenzia in Oman”, la tesi) presentando la nota spese di tutti gli appuntamenti pubblici cui ha partecipato dopo le dimissioni di luglio: la grandissima parte partecipati a titolo gratuito, viaggio compreso, tra cui uno alla Bbc e uno alla Bocconi di Milano. Alcuni saldati solo con il rimborso dei costi del volo, quasi sempre in economica tra cui l’intervento al Forum Ambrosetti (trasferta in business a carico dell’organizzazione). Due invece sono inseriti in un’apposita lista B, definita eventi “commerciali”, “programmati per mantenere la mia indipendenza da interessi equivoci”, scrive Varoufakis: quella a Rai3, appunto, più uno per una presentazione a Singapore, pagata 28.800 euro più viaggio in business.
Nel lungo blog in cui rendiconta tutte le sue apparizioni pubbliche, l’ex ministro accusa i media ellenici vicini alla Troika “impegnati da tempo in una campagna di diffamazione” di aver cercato di sabotare con le accuse di maxi-compensi il suo sforzo di trasferire nel cuore dell’Europa la primavera ateniese di inizio 2015. “Ho fatto più di 20 apparizioni in ogni angolo del continente, in molti casi senza prendere un euro, in alcuni solo simbolici rimborsi spese. Il rapporto tra quelle non remunerate e quelle remunerate, che facevo anche da accademico, è di 12 a 1. E gli attacchi mediatici sono un regalo che mi consente di lanciare da subito una campagna dal nome “Transparency everywhere” finalizzata a chiedere a tutte le istituzioni europee di rendere più chiari possibili i loro bilanci e le loro spese”.