A febbraio l’inflazione ha fatto registrare un aumento del 2,4% su base annua, più alto dell’inflazione tendenziale che si attesta all’1,9%, ma comunque più basso di quello registrato per il mese di gennaio 2013 (2,7%). Su base mensile, quindi, l’aumento dei prezzi è stato dello 0,4%.
A contribuire alla diminuzione dell’inflazione la frenata dei prezzi degli alimentari non lavorati (+3,1%, dal +4,8% di gennaio) e il calo dei prezzi dei servizi relativi alle comunicazioni (-4,2% in termini sia congiunturali sia tendenziali). Aumentano, invece, i prezzi relativi di spettacoli e cultura (+0,6%) e dei trasporti (+0,4%).
Lo stesso andamento, però, non si riscontra per quanto riguarda i salari, la cui crescita è in rallentamento costante dal 2000. Nel 2012 la media di crescita delle retribuzioni è stata dell’1,9%, mentre il costo del lavoro è salito dell’1,6%. Questo indica che il divario tra andamento dei salari e dei prezzi continua ad ampliarsi: nel 2011 la distanza era dello 0,7%, mentre adesso la forbice è pari all’1,1%.
► 600 euro di stipendio perso ogni anno a causa delle tasse
Aumentano anche gli oneri sociali per Ula (unità di lavoro a tempo pieno equivalenti): rispetto al 2011 si registra un +0,9% per il totale, con un incremento dell’1,2% nell’industria e dell’1,0% nei servizi.