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Da Viale dell’Agricoltura, quindi, non si prevedono miglioramenti decisi dell’economia a breve termine e si dice: “Il percorso di risalita sarà lento e difficile: la ridotta capacità produttiva, intaccata dalla prolungata della domanda interna, rappresenterà una zavorra nella fase di ripartenza. Il Pil potrebbe tornare positivo a partire dal trimestre finale del 2013, tuttavia esistono rischi al ribasso, tanto che viene presentato uno scenario alternativo, più pessimistico e non ipotetico, nel quale la risalita del Pil si interrompe già nel 2015 e il peso del debito pubblico e’ più elevato”.
Confindustria rileva come l’Italia è arretrata di molto a livello economico e come la situazione sociale è peggiorata rispetto a qualche anno fa. Le previsioni parlano di un Pil negativo quest’anno a -1,8% e di una ripresa il prossimo anno al +0,7% e nel 2015 a +1,2%.
Per migliorare l’economia è accelerare il ritmo di crescita sono utili le riforme, che possono far crescere di un punto il Pil, per Confindustria. Nel 2014 è previsto che si fermi l’aumento del tasso di disoccupazione.
Per quanto concerne il debito pubblico, Confindustria afferma: “Il debito pubblico, al netto dei sostegni europei e in rapporto al Pil, sale ancora nel 2014 (al 129,8%) per poi iniziare a flettere nel 2015 (128,2%). Una flessione tutta dovuta a un punto di privatizzazioni e dimissioni omogeneamente distribuiti.