Ormai è diventata consuetudine per gli italiani pagare le tasse a rate e a luglio si sono registrate rateizzazioni da vero record. Lo comunica Equitalia. Le richieste al Fisco sono pari a 156mila, con una media settimanale di circa il doppio di quella dei primi sei mesi dell’anno. Attive 2,4 milioni di rateizzazioni per 26,6 miliardi. Circa il 76,9% delle rateizzazioni, dice Equitalia, è inerente a persone fisiche e il rimanente 23,1% a società e partite Iva. Al primo posto la Lombardia, seguita da Lazio, Campania e Toscana.
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”I dati sulle rateizzazioni delle cartelle esattoriali, che parlano di rate attive per 2,4 milioni di contribuenti per un controvalore di 26,6 miliardi di euro, sono la fotografia di un paese stremato, ben oltre i soli effetti cagionati dalla crisi internazionale e dalla recessione interna: se cosi’ tante famiglie e aziende non riescono a onorare le scadenze con il fisco, vuol dire che tutto il sistema non funziona”.
Lo afferma il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commentando i dati diffusi da Equitalia sulle rateizzazioni delle cartelle esattoriali. ”Dilazionare i pagamenti dei tributi puo’ essere utile, nell’immediato, per dare ossigeno in frangenti assai complicati, come puo’ essere la perdita di un lavoro o una crisi aziendale – prosegue Longobardi -. Tuttavia, le rate non fanno altro che rimandare l’appuntamento con i versamenti di imposte, denaro che lo Stato, prima o poi, pretende con tanto di interessi. La situazione di fronte alla quale ci troviamo, pertanto, impone una seria riflessione al governo e al Parlamento, in modo che sia avviato quanto prima un piano serio e concreto volto all’abbattimento della pressione tributaria”.