In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto che l’Agenzia delle Entrate concede a tutti i contribuenti italiani la possibilità di rimediare ad eventuali errori nel pagamento delle imposte.
La procedura con cui i contribuenti possono regolarizzare i versamenti di imposte omessi o versati in maniera insufficiente, o ancora sanare altre irregolarità fiscali è il cosiddetto ravvedimento operoso, attraverso il quale si può anche beneficiare della riduzione delle sanzioni previste.
> Che cos’è il ravvedimento operoso dell’Agenzia delle Entrate
In questo post vedremo quindi quale è la procedura corretta da seguire per effettuare i versamenti dovuti.
> Ravvedimento operoso – Come regolarizzare il versamento delle imposte e delle ritenute – II
Ravvedimento operoso – Come fare i versamenti dovuti
Tutti i contribuenti che nei confronti dell’Agenzia delle Entrate vogliono avvalersi del procedimento del ravvedimento operoso devono effettuare i versamenti dovuti nel modo seguente.
Per i versamenti relativi a
- imposte sui redditi
- imposte sostitutive
- Iva
- Irap
- imposta sugli intrattenimenti
è necessario utilizzare il modello F24.
Per i versamenti relativi a
- imposta di registro
- altri tributi indiretti
è necessario invece utilizzare il modello F23.
I contribuenti devono ricordare di segnare gli interessi pagati attraverso gli specifici codici tributo. Anche per le sanzioni sono previsti apposti codici tributo da riportare sul modello.
I sostituti di imposta, invece, devono sommare gli interessi alle somme dovute per le ritenute.
Le somme dovute in caso di ravvedimento non possono essere pagate a rate, ma è invece possibile sfruttare per il ravvedimento eventuali crediti di imposta maturati in precedenza in relazione ai tributi per i quali questa possibilità è ammessa – Irpef, Iva, Ires etc.