Dopo i primi scandali si fanno sempre più stretti i controlli sulle banche. Fanno scuola i casi della Barclays, che ha pagato una multa di mezzo miliardo di dollari e ha dovuto rivedere tutte le poltrone più importanti, e quello della UBS, il colosso svizzero, anche lei costretta ad una multa molto salata – un milione di euro – per i guadagni illeciti che sono riuscite ad ottenere con il rimaneggiamento dei tassi di interesse.
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Stessa accusa per RBS, la Royal Bak of Scotland, che, secondo alcune testimonianze, tra il 2007 e il 2010, avrebbe regolarmente alterato i tassi per aumentare i guadagni provenienti dai derivati. Diverse le indagini che sono state avviate per verificare quanto accaduto.
Se le indagini dovessero portare ad una conferma, anche alla RBS sarà comminata una multa, il cui ammontare dovrebbe essere intorno ai 500 milioni di sterline, più di 800 milioni di dollari.
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Secondo quanto emerso dalle prime indiscrezioni, a partire dal 2007 e fino al 2010, diversi trader della banca hanno falsato il tasso Libor al fine di ottenere maggiori guadagni dalla transazioni legate a questo indice. Come noto, anche per delle variazioni infinitesimali del Libor, si possono ottenere rendimenti particolarmente alti.
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Dai vertici della Royal Bank of Scotland fanno sapere che alcune teste stanno già per cadere, mentre sarà chiesto anche il rimborso dei pagamenti effettuati verso tutti coloro che risulteranno coinvolti nelle indagini.