Notizie che fanno discutere e riflettere. Il calo del costo medio dell’assicurazione Rc Auto non è al momento sufficiente a far emergere i veicoli fantasma che ancora viaggiano in Italia.
C’è di più: durante il 2014 le auto senza assicurazioni sono aumentate da 3,5 a 3,9 milioni, attestandosi a una cifra pari all’8,7% di quelle circolanti. Eppure, come detto, nel 2014 il costo medio a carico degli automobilisti è sceso di 40 euro a 475 euro: una contrazione legata soprattutto al calo del costo dei risarcimenti, specie dei ‘colpi di frusta’.
Tuttavia, il numero delle auto senza copertura – osserva l’Ania – è in “progressivo e preoccupante innalzamento” rispetto anche ai 3,1 milioni del 2012: la crisi economica e l’aumento della disoccupazione incidono sicuramente sulla decisione degli automobilisti, ma il trend è in qualche modo pericoloso. La quota sale al 13,5% al Sud, è dell’8,5% al Centro e del 6,2% al Nord.
Nel complesso, lo scorso anno, gli italiani hanno risparmiato 1 miliardo e 300 milioni per assicurare un numero di veicoli rimasto pressoché invariato. Per il presidente dell’Ania, Aldo Minucci, “si tratta di risultati importanti determinati dalla riduzione del costo dei risarcimenti, trasferita sui premi” grazie anche “alla strutturale riduzione del numero delle denunce dei colpi di frusta, in conseguenza della legge che ha imposto per la loro risarcibilità, l’accertamento con strumenti clinici. Dall’altro la riduzione del numero di incidenti con il minor utilizzo dei veicoli per effetto della recessione” che però negli ultimi mesi vede un’inversione di tendenza.
Le imprese assicurative italiane hanno chiuso il 2014 con un risultato, al netto della tassazione (pari a 2,4 miliardi) di 6 miliardi: l’utile del settore vita è stato pari a 3,5 miliardi mentre quello relativo al settore danni è stato pari a 2,5 miliardi (2,1 nel 2013). La raccolta premi è aumentata nel complesso del 19,9% (+12,8% nel 2013. Nel 2015, i premi contabilizzati totali (danni e vita) dovrebbero sfiorare i 156 miliardi, in crescita dell’8,8% rispetto all’anno appena concluso.