E’ di ieri la notizia di RCS che insieme a numerosi altri editori, spadroneggia ancora nel mondo della scuola. Eppure non è la notizia del giorno che riguarda l’editoria. Piuttosto sembra che ci sia di nuovo odore di esuberi. A mettere in chiaro la questione ci ha pensato l’amministratore delegato del gruppo Pietro Scott Giovane.
La volontà, adesso, è quella di tagliare diversi posti, sia personale amministrativo, sia giornalisti. RCS, tra l’altro, ha anche intenzione di vendere o addirittura chiudere circa 10 testate e fare in modo che tutto torni nei palazzi ufficiali dell’editore.
Pietro Scott Giovane ha spiegato che al momento ci sono 800 esuberi di cui tantissimi, ben 640, soltanto in Italia. Gli scettici in questo momento vogliono vedere il peso dei licenziamenti: quanti giornalisti, quanto personale amministrativo e quanti poligrafici?
► Le borse festeggiano l’accordo sulla Grecia
RCS ha questi esuberi perché conta di mandare a casa colo che lavorano nelle riviste Bravacasa, Yacht & Sail, Max, Europeo, Astra Novella. Oltre ai grafici dovranno andare in cerca di nuove testate anche 90 giornalisti. Gli annunci dell’editore sono stati immediatamente condivisi con il Comitato aziendale europeo dove si è scelto anche di ridurre del 10 per cento i compensi del presidente, di procedere con la riduzione degli stipendi dell’amministratore delegato e dei collaboratori diretti.
► La crisi nella zona Euro non è finita
Qualcosa di nuovo, forse, potrebbe essere detto al margine dell’Assemblea dei giornalisti dei due quotidiani RCS: Cdr e Corriere della Sera.