Durante il terzo trimestre (nel periodo intercorso tra luglio e settembre 2014) il reddito disponibile per le famiglie italiane è tornato a crescere, con un incremento pari all’1,8% sul trimestre precedente e dell’1,4% su base annua.
A comunicarlo è l’Istat. Il periodo rappresenta i primi tre mesi in cui gli 80 euro erogati dal Governo Renzi hanno funzionato a pieno regime. I primi nove mesi dell’anno terminano dunque con un +1%. Il reddito lordo disponibile in valori correnti pertanto sale malgrado l’Italia abbia trascorso due mesi, agosto e settembre, in regime di deflazione. Tuttavia, secondi i tecnici dell’Istituto di statistica, il bonus degli 80 euro spiega un pezzo dell’aumento del reddito, ma non è un fattore esclusivo. Al rialzo hanno contribuito anche altre voci come la crescita dei redditi da lavoro. Sottolinea l’Istat:
Il potere d’acquisto, cioè il reddito reale, ha con tutta probabilità, beneficiato sia degli effetti del bonus sia del calo dei prezzi. La capacità di spesa ha segnato infatti un significativo rialzo, aumentando dell’1,9% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% su base annua (che diventa +0,8% guardando al dato tendenziale dei primi nove mesi). Le famiglie italiane, stando ai dati aggiornati al terzo trimestre, hanno però preferito mettere da parte il di più (la propensione al risparmio è aumentata) e non aprire i portafogli, visto che la spesa per consumi finali è rimasta ferma in termini congiunturali (anche se sale su base annua, +0,4% nel terzo trimestre e +0,5% nei primi nove mesi). Il tasso di investimento (il rapporto tra investimenti fissi lordi delle famiglie, che comprendono esclusivamente gli acquisti per abitazioni, e reddito disponibile lordo) nel terzo trimestre si attesta al 6%, in diminuzione di 0,2 punti rispetto al trimestre precedente e di 0,4 punti nel confronto annuo.