“La rivoluzione è appena iniziata, gli 80 euro e l’Irap, per cui non ci sono problemi di coperture, sono l’antipasto. Adesso serve mantenere credibilità sui mercati. Sarà possibile se resta alta l’attenzione su tutte le riforme. Se ci riusciamo, allora presto potremo allargare il taglio delle tasse agli incapienti, alle partita Iva e ai pensionati”: queste le ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi sulle probabili modifiche per tasse, lavoro e pensioni.
Nelle ultime settimane il dibattito sulle pensioni è stato indiscutibilmente aperto: il ministro Poletti ha parlato di nuova flessibilità in uscita assicurando che allo studio del governo vi sono realmente soluzioni per chiudere una volta per tutte la questione esodati. Il ministro della Pubblica Amministrazione Madia aspetta il 30 aprile per vedere gli sviluppi della discussione sul suo piano prepensionamenti.
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Il ministro Madia tornerà a parlare dell’intenzione di prepensionare 85 mila dipendenti pubblici e permettere l’accesso nel mondo del lavoro dei più giovani. Ma difficilmente sarà approvato questo piano troppo ambizioso e costoso.
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A confermare, che qualcosa potrebbe realmente cambiare nel mondo delle pensioni, a sostegno delle parole di Renzi che ha annunciato anche aumenti per le pensioni più basse dal 2015, sono giunte le dichiarazioni del ministro dell’Economia Padoan che, in merito al bonus contenuto nel decreto ha detto: “Deve essere permanente, perché se non è permanente non è credibile e non viene speso. Ovviamente cercheremo di allargare il più possibile la platea, compatibilmente con le risorse. E quindi guarderemo anche ai pensionati a basso reddito”.