Non è un buon periodo per il lusso, o almeno così sembra. Eppure, alla celebre azienda di orologi svizzeri Richemont la pensano (dati alla mano) diversamente.
La notizia è che il secondo gigante del lusso mondiale ha annunciato i ricavi a fine agosto: battute le stime degli analisti. Malgrado il calo delle vendite di Hong Kong e Macao, l’exploit di turisti in Europa ha fatto chiudere i primi cinque mesi dell’anno fiscale che inizia ad aprile con vendite in crescita del 4%
Alla faccia di chi prevedeva scenari a tinte cupe per le vendite di orologi svizzeri, il numero due mondiale dei beni di lusso ha fatto dunque registrare una buona crescita delle vendite spinte dall’andamento del turismo in Europa e l’indebolimento della moneta unica. Richemont, che a marzo scorso ha chiuso l’anno con ricavi per oltre 10 miliardi di euro e un utile di 1,3 miliardi, ha aggiornato la propria attività degli ultimi cinque mesi indicando che tra l’inizio di aprile e la fine di agosto le vendite sono aumentate del 4% a cambi costanti e del 16% se convertito in euro.
Le vendite in Europa del gruppo che conta i marchi Cartier e Van cleef & Arpels sono aumentate del 26% a cambi costanti, beneficiando dell’afflusso di turisti che hanno approfittato della debolezza dell’euro; aumento dal 48% anche in Giappone. Questa crescita in Europa e in Giappone ha contribuito a compensare un forte calo nell’area Asia Pacifico (-18%) e in particolare nelle mecche del lusso cinese come Hong Kong e Macao. Quante alle divisioni il gruppo ha riportato una forte performance in gioielleria con le vendite aumentate del 6% a cambi costanti (+20% se convertite in euro).
Insomma la Cina rallenta, e le vendite il loco soffrono, ma i ricchi cinesi continuano a viaggiare e a spendere, tant’è che nelle capitali del lusso europeo le vendite di orologi e gioielli continuano a registrare una crescita importante.