Il reato di elusione fiscale ha colpito parecchie aziende anche molto grandi e molto quotate quali Google ed Apple. Tuttavia si tratta di un reato particolarmente diffuso in tutto il mondo. L’Agenzia delle Entrate è tornata sull’argomento spiegando che si configura il reato di elusione anche quando il titolare di uno studio professionale paga dei servizi molto costosi alle società di capitali di cui è socio di maggioranza.
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Per capire meglio i termini di questo “reato”, proviamo a spiegare in poche parole di che situazione stiamo parlando. Un professionista, per esigenze commerciali, potrebbe sentire la necessità di sperimentare l’outsourcing, magari perché fuori dalla propria azienda trova professionisti che per fare il lavoro necessario hanno delle tariffe più competitive.
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Se però i servizi ottenuti dal professionista in questione, sono più esosi del normale ed eccedono anche i costi dell’impiego del personale interno, allora c’è qualcosa che non va. Se poi la società di cui ci si serve per i lavori in outsourcing vede il professionista tra i soci, conta dei collaboratori che hanno già lavorato nello stesso studio professionale ed offre la possibilità di avere delle agevolazioni fiscali, allora il gioco è fatto.
La situazione descritta è stata giudicata dalla Corte di Cassazione che ha ribadito i confini del reato con la sentenza numero 16859 del 5 luglio dell’Agenzia delle Entrate.