Al via ufficialmente da oggi la riforma catastale, grazie all’ok dato dal Governo. Il decreto legislativo che attiva nuovamente le commissioni censuarie è stato inviato al Consiglio dei ministri.
Con la riforma catastale saranno totalmente revisionati i meccanismi di valutazione e i meccanisimi di tassazione degli immobili. Le Commissioni censuarie, successivamente alla definizione del primo assetto fiscale del Paese, esistono da quasi centoventi anni, anche se di fatto sono in disuso. In molti casi, infatti, non si riuniscono più magari anche da quindici anni.
Una volta entrata in vigore la riforma, il loro compito sarà definire i nuovi valori da utilizzare per gli estimi catastali, stabilendo il valore medio ordinario di tutti gli immobili mediante l’elaborazione di un coefficiente che terrà in considerazine la qualità del manufatto, della sua collocazione, dell’anno di costruzione, dello stato conservativo degli immobili e dei valori immobiliari della zona di cui fa parte. Nello specifico, e questa è la vera novità di questa riforma, il nuovo valore degli immobili in futuro sarà calcolato non più sul numero dei vani ma sui metri quadri.
Così gli esperti:
Tra i membri delle commissioni censuarie, per i quali rispetto al passato sono stati aboliti i gettoni di presenza, ci saranno rappresentanti delle Entrate, degli enti locali, di professionisti, tecnici, docenti qualificati ed esperti di statistica e di econometria, indicati da Ordini e associazioni di categoria. Queste ultime – dopo il passaggio del dlgs in Parlamento – troveranno ora spazio obbligatoriamente nelle commissioni, mentre nella versione iniziale del decreto la loro presenza era facoltativa. Ogni commissione “locale” sarà organizzata in tre distinte sezioni: una si occuperà in prima istanza della revisione degli estimi, una seconda avrà competenza sui fabbricati, mentre alla terza sarà assegnata la competenza sui terreni.