Si discute oggi in Consiglio dei Ministri preparato dal Ministro Marianna Madia per la riforma della pubblica amministrazione, un testo che contiene i principi da seguire per un rinnovamento di tutto l’apparato pubblico che lo porti ad essere meno macchinoso e lento.
La riforma prevede anche un importante piano per il contenimento delle spese dell’amministrazione pubblica. Vediamo nel dettaglio quali sono le principali novità previste dal testo della riforma.
La riforma dell’amministrazione pubblica del Ministro Madia
Tetto di 240 mila euro per gli stipendi dei manager
Un tetto, questo, che è già stato applicato agli stipendi dei manager pubblici da poco nominati e che si estenderà a tutti i dirigenti della Pa che verranno inquadrati con dei contratti a termine. Previsti comunque dei premi in base ai risultati raggiunti.
La struttura societaria delle società pubbliche, inoltre, verrà snellita con l’eliminazione di due fasce di dirigenti e l’abolizione del Capo dipartimento dagli organigrammi dei ministeri.
Mobilità e staffetta generazionale
Per le pubbliche amministrazioni è tempo di rinnovamento, anche generazionale. Con modalità ancora da definire, infatti, il testo della riforma prevede che delle agevolazioni all’uscita dei dipendenti e dei dirigenti più anziani per lasciare spazio ai giovani.
Scivoli e turn over per tutti i dipendenti delle PA
Nessun esubero per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni come previsto dalla spending review di Carlo Cottarelli, ma prepensionamenti e lo sblocco del limite del 20% del turn over per l’assunzione di nuovi dipendenti.