Comincia a prendere forma la riforma pensioni Renzi: dopo mesi di discussioni, ipotesi, proposte, dibattiti, forse qualcosa inizia a muoversi. È passato l’emendamento dei Quota 96 della scuola e l’emendamento che abolisce le penalizzazioni anche per chi decide di andare in pensione prima dei 62 anni ma con il massimo della contribuzione raggiunta, che è di 41 anni e 6 mesi per le donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini. Questa è un’importante svolta per i lavoratori statali che potranno così usufruire dell’uscita anticipata senza nessuna decurtazione sull’assegno pensionistico finale.
È una novità importante anche per i lavoratori privati tenuto conto che sicuramente le ‘loro regole’ si conformeranno alle novità per evitare discriminazioni e contenziosi. E’ plausibile, infatti, che la possibilità di uscita anticipata per i privati sia introdotta nella nuova Legge di Stabilità 2015.
> Quota 96, in quali casi la pensione potrebbe essere davvero vicina
L’approvazione di questa norma, con l’emendamento dei Quota 96 è una grande vittoria su Ragioneria dello Stato e Ministero dell’Economia, che avevano paventato timori di nuovi blocchi a causa del problema di risorse e di coperture.
Ma sui limiti economici, ha quindi vinto la volontà di un governo che pare stia realmente cominciando a lavorare in modo concreto per sostenere i suoi cittadini e questi primi passi ne sono la conferma. La modifica di queste norme della riforma Fornero, infatti, significa cominciare ad intervenire su un sistema previdenziale rimasto finora bloccato per i tantissimi risparmi (circa 80 miliardi di euro) che garantisce. Ora qualche cosa comincia a cambiare e sarà necessario comprendere come tali modifiche incideranno su lavoratori e pensionandi.