Al Governo servono ben 4 miliardi di euro per coprire l’aumento dell’Imposta sul Valore Aggiunto. Insomma, per scongiurare l’aumento di un punto percentuale dell’IVA, slittato da luglio a settembre, serve un bel tesoretto che al momento non esiste. Per questo ci sarà a breve il passaggio obbligato dall’IVA al 21 all’IVA al 22 per cento.
►Come si trovano i soldi per abolire l’IMU
La riduzione di questa imposta ci sarà ma soltanto per alcune categorie di beni, per le quali il governo ha previsto uno spostamento dell’aliquota al 10 per cento. Il governo, in pratica, sta cercando di riparare alla mancanza di fondi attraverso una ridefinizione del paniere. In realtà si vocifera di un’alternativa ai 4 miliardi: trovare un solo miliardo di euro per far sì che il rincaro slitti ancora, almeno fino al gennaio 2014.
►L’IVA deve essere saldata prima di Natale
L’Italia, in fondo, trovandosi in questa condizione, sembra avere l’opportunità di assecondare l’Europa che da tempo chiede al nostro paese di fare ordine nell’imposta sui consumi. Il premier ha già fatto presente che esistono dei beni che potrebbero finire nel paniere cosiddetto “agevolato”, quello con l’imposta al 10 per cento.
Il problema dell’Esecutivo è che in questo momento sta cercando i fondi per abolire l’IMU e non sembra avere le forze per intervenire anche su un’altra imposta. Basta pensare che per l’IMU servono ben 2,4 miliardi di euro per abolire soltanto la prima rata.