Ogni giorno in Italia, sono moltissimi gli imprenditori che sono spinti a rinunciare ad andare avanti di fronte alla mancanza di liquidità ed al poco efficace aiuto da parte della istituto di credito nel quale si ha il conto corrente, che rifiuta l’aiuto. Ad evidenziarlo è proprio l’euro consigliere della Banca Centrale Europea Yves Mersch, che accusa: “ ci sono imprese che sono costrette a chiudere non perché mancano di un modello di businnes, ma perché avevano la loro base nel posto sbagliato e non potevano avere accesso ai finanziamenti”.
>Andamento ciclico dei mercati azionari, dicembre 2013
Il divario tra le imprese che fanno vedere più sofferenze e quelle che invece hanno i bilanci in ordine è ancora troppo elevato e la parte che presenta maggiori problematiche, manco a dirlo si trova proprio tra il primo gruppo, anche se negli ultimi tempi sembra che ci sia un leggero miglioramento e la situazione stia volgendo verso una diminuzione delle aziende in sofferenza. In tutti i casi la situazione rimane ancora molto traballante, almeno secondo quanto si apprende da uno studio effettuato dall’Istituto di Francoforte che ha interpellato circa 8 mila imprese.
>>Le regole da seguire per scegliere un fondo comune di’investimento
In tutti i casi la situazione rimane ancora molto traballante, almeno secondo quanto si apprende da uno studio effettuato dall’Istituto di Francoforte che ha interpellato circa 8mila imprese. Il Paese che mostra un maggior numero di aziende in difficoltà è proprio l’ Italia dove appare chiaro che le cose non volgano al meglio, ma al contrario delle consorelle europee la situazione rileva un nuovo peggioramento.: infatti la disponibilità del credito bancario rispetto alla precedente indagine è peggiorata passando da un -7% ad un -33%.