Secondo una indagine recentemente effettuata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, i correntisti italiani avrebbero la possibilità di abbattere le spese dei propri conti correnti, arrivando a risparmiare fino a 180 euro l’anno sulla gestione degli stessi.
> Le spese di gestione dei conti correnti arrivano fino a 350 euro l’anno
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – Agcm -, infatti, ha svolto una indagine conoscitiva su un totale di 52 istituti di credito italiani e su più di 14 mila sportelli bancari, attraverso la quale ha analizzato la situazione di prodotti e servizi offerti, mettendo in luce le possibili dinamiche della convenienza.
> I conti correnti italiani con l’ISC più alto
L’Antitrust nella sua analisi, partita nel 2011 e conclusasi nel 2013 ha dunque riportato la seguente situazione:
- i costi totali per il mantenimento di un conto corrente sono risultati essere in diminuzione solo per alcune tipologie di clienti – come i giovani, che possono ad esempio godere di una serie di sconti e agevolazioni
- gli Indicatori Sintetici di Costo – ISC– dei conti correnti bancari sono saliti verso l’alto, segno che evidenzia l’aumento delle spese di gestione
- i conti correnti, in generale, risultano essere più costosi di media negli istituti di più grandi dimensioni
- i conti correnti online, infine, assicurano di media un risparmio del 30% ai correntisti – con picchi che arrivano fino al 40% per i giovani – rispetto ai conti correnti tradizionali che prevedono la sola operatività in filiale.
Da questa analisi l’Antitrust deduce quindi che i correntisti italiani potrebbero arrivare a risparmiare fino a 180 euro l’anno se ci fosse una migliore trasparenza sulle informazioni fornite dagli istituti bancari e si sfruttassero i vantaggi della mobilità bancaria.