La ristrutturazione di una casa è sempre impegnativa sotto il profilo economico ma questo non vuol dire che sia impossibile, soprattutto se le case sono acquistate ad un prezzo simbolico.
A Carrega Ligure in provincia di Alessandria, a Gangi in provincia di Palermo e a Salemi in provincia di Trapani, le amministrazioni comunali hanno deciso di svendere alcuni immobili del centro storico alle persone che s’impegnano a ristrutturarli per poi viverci e ridonare al centro un po’ di vitalità.
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La mossa di questi tre comuni non è soltanto un tentativo di tamponare l’emorragia di residenti dai piccoli centri, è anche un passo concreto da care contro le banche che faticano ancora nella concessione dei mutui. Certo è che Carrega Ligure, Gangi e Salemi non sono proprio centri urbani noti ma per evitarne lo spopolamento le case del centro, da ristrutturare, sono state date via ad un euro.
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I proprietari di una casa che volevano disfarsi degli immobili, chiaramente, erano intenzionati a liberarsi di un peso, magari di una casa che era già la “seconda casa” ma non avevano certo intenzione di arricchirsi. Il Comune, d’altronde, si è qualificato come intermediario nelle trattative per fare in modo che i patti fossero rispettati. Nonostante l’intervento del Comune nella fase di vendita, l’acquirente deve poi sobbarcarsi tutti i costi di ristrutturazione.
Sembra però che anche queste spese siano sostenibili per via di una serie di incentivi statali ed europei, rivolti soprattutto alle coppie giovani e facilmente ottenibili. Certo è che per ripopolare un paese è necessario puntare sui più giovani che oltre a ravvivare il centro, sono anche i richiedenti dei servizi di base. L’economia, così, si rimette in moto.
Il commento più interessante rispetto all’iniziativa lo ha fornito l’amministratore delegato di Casa.it che dichiara:
“Grazie a questa iniziativa è possibile dare nuovo slancio al mercato immobiliare, soprattutto nelle zone che hanno prospettive di crescita più ridotte, e contribuire anche a invertire la tendenza che ha portato allo spopolamento di alcuni borghi in Italia.”