La Russia mira a colpire il centro del capitalismo americano nella guerra delle sanzioni che si è scatenata per la questione ucraina. Tra le rappresaglie alle restrizioni che hanno penalizzato personalità finanziarie e grandi industrie, disposte da Usa e Ue, la Russia parte contro simboli dell’industria Usa come McDonald’s, la Coca Cola o la Apple.
Stando a quanto hanno riportato le agenzie russe, le autorità di Mosca hanno imposto la chiusura a quattro McDonald’s della capitale per “violazioni sanitarie”. Le fonti specificano che il “divieto temporaneo” ha colpito anche il primo McDonald’s russo di piazza Pushkin. Il perchè della decisione da parte dell’agenzia russa per la sicurezza dei consumatori ‘Rospotrebnadzor’ va ricercata nelle “numerose violazioni della normativa sanitaria”, anche se molte persone attente leggono un chiaro messaggio a Washington. Il colosso americano ha comunicato in una nota che sta vagliando i provvedimenti e che prenderà tutte le misure necessarie per riaprire al più presto i 4 McDonald’s di Mosca.
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Questo potrebbe però rappresentare solo il primo passo di un’ondata di boicottaggi verso l’Occidente. Si continuano a ipotizzare altre probabili misure restrittive: si parla di eliminare consumo di bevande straniere quando ci sono eventi ufficiali e l’uso, da parte di funzionari pubblici, di tablet, i-phone e computer Apple. Ma il governo dichiara di essere pronto a riguardare le restrizioni alle importazioni “se i partner occidentali dimostrano impegno al dialogo”, come ufficializza l’agenzia Ria Novosti. Il ministro del commercio Aleksandr Potapov, in una intervista al quotidiano Kommersant, non copre una crisi per i produttori di munizioni (l’80 % della produzione viene esportato) se ci saranno sanzioni mirate contro il settore dopo quelle che hanno colpito la Kalashnikov.