Il presidente della Fed dichiara che c’è una pressoché inesistente crescita del salario; ancora, una fetta troppo sostanziosa di disoccupati di lungo termine ed infine una diminuzione del tasso di partecipazione che riflette la presenza di una larga parte di lavoratori scoraggiati. Questo ha spiegato Janet Yellen, Fed nel suo ultimo intervento pubblico. Analizzati in quest’ottica, i dati pubblicati venerdì presentano un quadro piuttosto misto per la stessa Fed che però dal nostro punto di vista non andrà a modificare le proprie aspettative in materia di tapering e tassi di interesse. Le release, in questo senso, non sono sicuramente allarmanti ma neanche lusinghiere e comunque potenzialmente foriere di accelerazioni sul fronte di politica monetaria.
> Nella Fed continua il dibattito sui tempi dell’aumento dei tassi
Il numero uno della Fed continua spiegando come il primo, cioè il tapering del Quantitative Easing, potrà procedere come dichiarato al ritmo di 10 miliardi ad ogni riunione del FOMC, mentre sul fronte tassi ci sarà ancora estrema cautela nel paventarne un possibile rialzo, spiega Davide Marone di DailyFx e nel fare menzione di un possibile timing per farlo (come accaduto “ingenuamente” nella Press Conference nella quale Yellen aveva parlato di 6 mesi). La reazione dei mercati è stata infatti tipicamente “mista” con il dollaro americano che è andato a perdere terreno, non tanto contro euro o sterlina, ma in particolare contro lo yen con il cambio UsdJpy che ha seguito gli storni delle Borse che, e ci riferiamo al benchmark S&P500, dopo aver messo a segno nuovi massimi sono state poi ampiamente vendute riportandoci esattamente ai livelli di una settimana fa.