La Süddeutsche Zeitung, che ha condotto un’indagine tra le associazioni degli agricoltori e tra i tassisti si è posta la domanda se il salario minimo possa fare aumentare i prezzi. La risposta è che con gli aumenti salariali a 8,50 all’ora da gennaio 2015, frutta, verdura, e le tariffe dei taxi rischiano di aumentare in Germania tra il 10 e il 30 %. Ma questi aumenti non sarebbero necessariamente negativi.
Nell’inchiesta si legge che se i circa 330mila stagionali che spesso giungono dall’Est Europa, principalmente dalla Polonia e dalla Romania, per raccogliere fragole, asparagi, patate, eccetera, e guadagnano al massimo 6,50 euro all’ora, beneficeranno degli aumenti previsti dalla legge, i prezzi andrano in alto. Per questo le associazioni dei coltivatori diretti Dbv e Vsse chiedono che gli incrementi delle buste paga siano graduali. In realtà, la riforma Nahles prevede delle eccezioni per alcune categorie di lavoratori, e gli agricoltori sperano di poter rientrare fra queste.
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Uguale discorso per altri settori, a iniziare da quello dei taxi, che segnalano il rischio di un balzo delle tariffe del 25%, dal momento che anche gli autisti guadagnano in media 6,50 euro all’ora.
L’inflazione europea è ormai andata a 0,5% a marzo, quella tedesca è ancora all’1%, anche sostenuta dal mercato del mattone, ma sta rallentando molto rapidamente. A giugno dell’anno scorso il ritmo dell’aumento dei prezzi era ancora all’1,9%, a dicembre all’1,4%, ogni mese da allora perde impulso. Wolfgang Münchau, editorialista del Financial Times e dello Spiegel, sostiene che questo rialzo dei prezzi agricoli dovuta al salario minimo in Germania non riuscirà a riequilibrare lo spettro della deflazione che sta minacciando l’Europa.