Lo spread tra i titoli di stato nostrani e gli equivalenti Bund decennali, è salito di nuovo, non solo superando la soglia Monti ma andando a finire sopra i 300 punti. Molto di questa situazione si deve al fatto che la campagna elettorale, in Italia, è entrata in una fase molto pungente e l’incertezza sul risultato delle urne, domina i dibattiti nel paese.
► Lo spread italiano torna sopra la soglia Monti
L’Italia, ormai, da diversi mesi, da oltre un anno, da quando Berlusconi ha dovuto lasciare il passo a Monti, combatte con l’altalena dello spread che aveva anche raggiunto di 575 punti base. Quindi, il 300 che leggiamo oggi, forse, non è nemmeno così grave. Peccato che il rialzo denoti una sensibilità del differenziale alla situazione politica e quindi faccia immaginare un rialzo preoccupante.
► Italia e Francia unite dalla produttività e divise dallo spread
In più c’è da considerare che l’aumento dello spread, va di pari passo con l’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato, che nel mercato secondario sono già stati sospinti verso livelli record, ma nelle aste della prossima settimana, già programmate dal Tesoro, potrebbe rilevarsi in tutta la sua forza.
La prossima settimana ci sarà un’asta di titoli a medio e lungo termine. L’appuntamento per gli investitori è fissato per mercoledì ma non è ancora stato spiegato per bene l’importo dei titoli in vendita. Le indiscrezioni parlano di 8,5 miliardi di euro.