Sale la spesa per le pensioni che però sono sempre più povere

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 Secondo i dati previdenziali resi noti dall’Istat nel 2011 lo stato ha visto aumentare il suo esborso per le pensioni del 2,9% rispetto all’anno precedente, pari a 265,963 miliardi di euro divisi tra i 16,7 milioni di pensionati presenti in Italia. L’aumento della spesa si traduce anche in una maggiore incidenza di questa voce sul Pil (in aumento dello 0,2%, dal 16,66% del 2010 al 16,85% del 2011).
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Altro dato che mette in evidenza questa contraddizione è il fatto che il numero dei pensionati è sceso di 38 mila unità dal 2010 al 2011.

Questo aumento di spesa per lo Stato non si traduce, almeno nella maggiori parte dei casi, in un assegno pensionistico più alto per coloro che vivono di questo tipo di reddito. Analizzando i dati dell’Istat, infatti, quasi la metà degli italiani percepisce un assegno mensile che non arriva ai 1000 euro.

Nello specifico: il 13,3% dei pensionati italiani meno di 500 euro, il 23,1% riceve tra 1.000 e 1.500 euro al mese e il 32,8% ne incassa di più. La media del rateo pensionistico mensile è di 15.957 euro all’anno, in aumento di 486 euro rispetto al 2010.

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Analizzando i dati ancora più a fondo emerge che le donne sono svantaggiate rispetto agli uomini: per loro il reddito medio da pensione per un anno è pari a 13.228 euro, contro i 19.022 euro degli uomini, e più della metà delle donne percepisce una pensione inferiore ai 1000 euro mensili, contro il 33,6% degli uomini.

 

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