Saras ritiene di poter raggiungere nel 2019 un ebitda a 730 milioni di euro, in virtù dell’integrazione della supply chain e alle iniziative di miglioramento dell’efficienza.
Per il 2015 l’ebitda è visto fra 740 e 760 milioni, superiore alle stime attuali del consenso a 675 milioni, a 690 milioni nel 2016, a 670 nel 2017 e a 645 milioni nel 2018. L’ebitda inerziale, senza includere i miglioramenti previsti dalla società di raffinazione della famiglia Moratti, è atteso a fine piano a 510 milioni con una media di 570 milioni.
Il management di Saras, che oggi ha riunito nella sede della raffineria di Sarroch, in Sardegna, analisti e investitori per il capital market day 2015, si aspetta anche una generazione di cassa forte in grado di supportare gli investimenti, i requisiti di capitale circolante e i dividendi, in linea con l’attuale politica che prevede la distribuzione di un importo compreso fra il 40% e il 60% dell’utile netto rettificato.
Nello specifico, la generazione di cassa nell’arco del piano è vista a 1,1 miliardi di euro: 330 milioni nel 2016, 225 milioni nel 2017, 220 milioni nel 2018 e 365 milioni nel 2019. Supporterà gli investimenti previsti pari a 645 milioni di euro (Equita stimava investimenti per 120 milioni annui). La società conta, infatti, di investire il prossimo anno circa 155 milioni, 205 milioni nel 2017, 150 milioni nel 2018 e 135 milioni nel 2019 in continuità di business, sviluppo ed efficienza energetica.
Nel contempo la nuova società di trading, recentemente costituita a Ginevra, rappresenta un elemento fondamentale per poter efficacemente mettere in atto la gestione integrata della supply chain. La nuova società agirà come agenzia per la fornitura fisica del gruppo, ma opererà anche in ambito di trading puro con parti terze, generando in tal modo ulteriore ebitda positivo sin dal primo anno di operazioni.